Fondo Emergenza Coronavirus MB: il racconto della solidarietà / 2

Continuano ad arrivare le rendicontazioni dei progetti sostenuti durante i mesi più duri di emergenza sanitaria grazie al Fondo Emergenza Coronavirus MB: ecco altre storie di solidarietà.

Qui l’articolo con le prime storie.

Il Brugo, Brugherio: “Con il contributo ricevuto, sono stati acquistati i dispositivi di protezione individuale e gli strumenti necessari per rendere possibili, in sicurezza, gli interventi educativi considerati necessari e urgenti a sostegno di persone con disabilità e in supporto alle loro famiglie nel periodo di emergenza sanitaria. Sono state poi allestite le sedi dei servizi diurni per permetterne la riapertura e il riavvio delle attività in presenza in sicurezza secondo le indicazioni previste dalle linee operative territoriali di ATS Brianza.

Consorzio Comunità Brianza, Monza: “Con il finanziamento sul progetto Corona VirTus il Consorzio Comunità Brianza ha potuto acquistare due termoscanner per la misurazione della temperatura degli operatori e dei beneficiari delle strutture di accoglienza per migranti. Il Centro Famiglie Liberthub ha inoltre attivato percorsi di supporto psicologico a distanza, via skype o tramite smartphone, per 7 nuovi pazienti e potuto erogare colloqui gratuiti a pazienti già in carico, ma molto fragili o altamente a rischio”.

Croce Rossa Italiana comitato di Lentate sul Seveso: “Il contributo della Fondazione è servito per l’acquisto di un ozonizzatore e di mille mascherine Fpp2”.

L’Iride onlus: “In questo periodo dove emozioni e sentimenti contrastanti trovano spazio, abbiamo continuato ad accompagnare quotidianamente i nostri utenti riorganizzando un tempo nuovo e proponendo nuove opportunità per ciascuno di loro. La Fondazione MB è stata di grande supporto e ci ha permesso di: mantenere aperto e in sicurezza il servizio essenziale della Comunità alloggio che offre residenzialità permanente non sanitaria a 7 persone con disabilità da 18 a 65 anni; riavviare l’unità produttiva rivedendo tutta l’organizzazione del lavoro e del rapporto con clienti e fornitori in forma funzionale alla sicurezza delle persone; acquistare pc portatili e continuare le attività educative a distanza con gli utenti della cooperativa”.

La Nostra Famiglia, Carate Brianza: “La nostra associazione non ha mai interrotto il suo impegno a favore degli utenti, attivando da subito interventi a distanza utili a non far sentire sole le famiglie e ad assicurare loro continuità di cura. Dal 18 maggio l’avvio della seconda fase ci ha visti impegnati nella scelta di offrire la possibilità di rientro in sede per i trattamenti non differibili, che ha comportato, tra le altre cose, un significativo approvvigionamento di dispositivi di protezione individuale: mascherine, guanti, visiere, camici, prodotti e tempi aggiuntivi per la sanificazione – tutto al fine di tutelare la salute di operatori, utenti e famiglie”.

La Nuova Famiglia, Monza: “La cooperativa Nuova Famiglia, a seguito di contagio all’interno di due strutture comunitarie, ha dovuto attivare specifiche procedure che hanno portato a spese straordinarie per l’acquisto di dpi necessari, per la sanificazione degli ambienti comunitari e l’assunzione di temporanea di personale necessario a fronteggiare la situazione di emergenza durante i mesi di marzo e di aprile. La situazione drammatica che abbiamo vissuto ha portato al decesso di tre utenti e al ricovero ospedaliero di altri sei, oltre che a veder decimato il proprio personale per motivi legati collegati al contagio da Covid 19 e alle procedure della quarantena. Gli sforzi e la completa dedizione della cooperativa e degli operatori in servizio hanno tutelato nel miglior modo possibile le altre dieci persone ospiti all’interno della comunità che hanno presentato sintomi. Gli operatori in servizio hanno fronteggiato con adeguati sostegni di carattere psicologico gli utenti e gli altri operatori nella rielaborazione degli effetti traumatici che la situazione ha fatto insorgere. Questo percorso ha portato alla realizzazione di alcuni scritti da parte dei residenti della comunità, finalizzati alla realizzazione di un libro per “ricordare, per dare coraggio, perché anche nelle ore più buie c’è sempre una luce che ci guida sulla strada della speranza”.

Associazione Natur& onlus, Seveso: “Tablet, pc, telefoni android, modem ma anche giochi antichi e le indispensabili mascherine sono arrivate in Casa Dho con l’emozione di un dono inatteso e hanno fatto sentire meno sole le educatrici e le ospiti della comunità. Gli strumenti informatici hanno facilitato la frequenza scolastica a distanza e le relazioni, quotidiane ma incorporee, con i propri cari e hanno permesso di tenere radicati al medesimo contesto altri adolescenti confinati nelle proprie case. Una mediatrice araba, un musicista e una antropologa hanno arricchito i giorni monotoni del confino con i colori variegati del mondo”.

Pop società cooperativa sociale, Monza: “Il contributo richiesto alla Fondazione è stato finalizzato all’acquisto di dispositivi di protezione individuale (mascherine, gel disinfettante, guanti) e per servizi di sanificazione straordinaria all’interno degli appartamenti gestiti dalla cooperativa e dell’ufficio. Si è provveduto anche all’acquisto di strumentazione tecnologica per proseguire online le lezioni di italiano e per sostenere le attività dei bambini in età prescolare. I beneficiari del progetto sono stati 44 accolti richiedenti asilo e gli operatori della cooperativa”.

Spazio Giovani, Lissone: “Abbiamo accolto con grande spirito di responsabilità civile la domanda di poter stampare in 3D le valvole di raccordo delle maschere di emergenza , denominate Charlotte e Dave brevetto ISINNOVA, (messo a disposizione gratuitamente della rete Open source) e di poter mettere a disposizione la nostra competenza nel coordinamento e gestione per i comuni del territorio brianzolo (Concorezzo, Vimercate Sulbiate e Comuni del Rio Vallone), per donare alle strutture ospedaliere queste maschere con dispositivo”.

 

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