“Lo avete aiutato a ricostruirsi”: i genitori raccontano l’esperienza di MusiCampus

Hanno pesato sui più piccoli la mancanza di socialità e la chiusura delle scuole durante i mesi di lockdown. E l’arrivo dell’estate aveva reso ancora più evidente la necessità di un intervento educativo, ripensato e rimodulato in base al mutato contesto socioeconomico. Con questo spirito, e con l’intenzione di sostenere la conciliazione familiare, la Fondazione MB ha lanciato a giugno una call dedicata alle “Attività educative“, la 01 per la Fase 2. Hanno risposto tantissime realtà del territorio presentando innovativi progetti di rete che hanno rallegrato l’estate dei più piccoli. Nei nostri uffici stanno arrivando le prime rendicontazioni dei progetti conclusi: ecco com’è andato MusiCampus, promosso dall’Accademia musicale Gaetano Marziali a Seveso. Parola anche ai genitori dei bimbi che lo hanno frequentato.

“In un momento delicato come quello della ripresa post lockdown, pochissimi enti hanno offerto proposte significative per le famiglie nel comune di Seveso. Il MusiCampus – spiegano dall’Accademia – ha offerto una risposta al bisogno delle famiglie di offrire un luogo sicuro e sereno in cui i bambini si sono ritrovati e hanno ricominciato a incontrarsi e a trascorrere del tempo insieme superando la diffidenza e la paura generate dai mesi di lockdown. La collaborazione con la cooperativa sociale “Il Cubo” di Garbagnate Milanese è stata finalizzata per il supporto ai compiti due giorni a settimana. La Croce Bianca sezione di Seveso ha messo a disposizione un proprio operatore ogni giorno per la misurazione della temperatura all’ingresso di bambini, genitori e operatori”.

Il centro estivo è durato sei settimane e mezzo e ha coinvolto 78 bambini, per un totale di 219 presenze settimanali, 19 docenti ed educatori, volontari, amici e famiglie di Seveso e paesi limitrofi. Tantissime le attività musicali svolte dai più piccoli: danze, canti, momenti di ascolto guidato e di avvicinamento agli strumenti, drum circle, body percussion, improvvisazione teatrale, giochi, momenti creativi con disegni e lavoretti a tema musicale.

Le testimonianze

Da genitori siamo noi a ringraziarvi per aver dato a M. la l’occasione di vivere una vita normale da bambino di otto anni. Il lockdown su di lui ha avuto un effetto molto negativo, la paura della morte era la compagna delle sue lunghe e difficili giornate. La paura di perdere ancora, dopo poco più di due anni, qualcuno a lui estremamente caro. Come poteva un bimbo di otto anni avere la certezza che la vita sarebbe andata avanti, che sarebbe stata bella lo stesso (diversa ma sempre interessante) se nessun adulto si prendeva il rischio di proporre qualcosa di affascinante, se nessun adulto era testimone di una certezza? Avete accolto il bisogno di noi genitori. M. era felice e questo lo sapete anche voi, le paure lo stanno lentamente abbandonando, la strada è ancora lunga ma voi lo avete aiutato a “ricostruirsi”.

Mio figlio sta bene, si vede che è in armonia e per me è tutto“.

Personalmente, grazie a voi ho visto il mio P. tornare a sorridere!

P. è stato proprio felice di questi giorni trascorsi al campus“.

Siamo giunti alla conclusione di questa esperienza e nata con voi e che, come per voi, in questo periodo storico era fonte di tanta paura, tante domande e tanti dubbi. Le scrivo questa mail per ringraziare lei e tutto il suo staff per come siete riusciti a costruire un’esperienza positiva e ricca di emozioni e per aver portato gioia condividendo con i bambini tante attività e, nonostante il distanziamento sociale richiesto, sapendo far arrivare tutto l’affetto con il sorriso dei vostri occhi“.

 

 

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