“Roles in progress”: con Sloworking un’analisi del lavoro ai tempi di Covid-19

“Roles in progress – (Tras)formare ruoli e contesti per una nuova parità” è stato selezionato dalla Fondazione MB attraverso il bando 2019.1 dedicato alla Youth Bank. Alla sua seconda edizione, è stato avviato all’istituto Vanoni di Vimercate, rivolgendosi ad alcune delle classi quarte.

La riflessione dedicata agli stereotipi di genere è stata condotta anche grazie alla collaborazione di coach e di counselor, oltre che di un’arteterapeuta. “Abbiamo approfondito alcune tematiche legate al lavoro, alla famiglia e ai ruoli sociali: sia in gruppo, sia individualmente”, ha spiegato la presidente dell’associazione culturale Sloworking Vanessa Trapani.

Tra le prime evidenze emerse, la differenza nella discussione di queste tematiche tra ragazzi e tra ragazze. “Le ragazze si sono mostrate più abituate a parlare di questi temi, ma spesso lo fanno riproponendo riflessioni già note e già sentite – è entrata in dettaglio Trapani – I ragazzi invece ne parlano di meno: discussioni del genere sembrano non far parte del loro lessico quotidiano. Ma quando entrano nell’argomento dimostrano una lucidità che spesso alle loro compagne manca”.

L’emergenza sanitaria e il lockdown hanno interrotto ovviamente le attività in presenza ma hanno avviato una nuova fase, diversa, del progetto, lavorando da remoto. Si è deciso di orientare le riflessioni dei ragazzi sullo smartworking, in particolare sulla percezione che hanno avuto dello smartworking nei loro genitori. E i risultati sono stati assolutamente interessanti.

Tra gli aspetti considerati positivi del telelavoro il vedere di più i genitori, più libertà e più tempo libero, maggiore possibilità di autogestirsi e auto organizzarsi e di trascorrere del tempo con la famiglia o dedicandosi ai propri hobby. Il gruppo di ragazzi ha sottolineato anche l’importanza di un avvicinamento alla tecnologia. Tra gli aspetti negativi riscontrati legati al lockdown, il non poter vedere i nonni e la mancanza di relazioni con gli amici.

“Per alcuni resta normale il fatto che sia solo la mamma ad occuparsi delle faccende di casa – ha precisato Trapani – mentre altri hanno sottolineato con piacere l’avere più tempo da trascorrere con il papà. Analizzare lo smart working dal punto di vista dei ragazzi è stato innovativo e stimolante: il progetto, però, non si conclude qui. Riprende a settembre”.

Per approfondimenti, ecco le slide.

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