#conNEECT: ecco la “Generazione del futuro”

I ragazzi sono stati avvicinati alle attività e ai percorsi proposti nel momento in cui li si vedeva meglio predisposti: è stato questo un dei punti di forza di #conNEECT, il progetto promosso dalla cooperativa sociale La Grande Casa e selezionato dalla Fondazione MB grazie al bando 2018.2 dedicato alla “Generazione del futuro“. “Un approccio che ha consentito che si costruissero relazioni personali e possibilità di ulteriori sperimentazioni anche a progetto concluso – spiegano – Oltretutto per alcuni di loro sono ancora attivi percorsi di accompagnamento al lavoro, che prevedono anche l’attivazione di contatti diretti con le aziende del territorio“. Ma non ci si ferma qui: le attività ricreative proposte e progettate dai ragazzi hanno portato alla creazione di legami stabili, che hanno coinvolto anche altri giovani del territorio.

Un passo indietro, ora, per conoscere, in dettaglio, cosa è stato realizzato.

Tre le azioni principali realizzate nella prima fase del progetto: la creazione di un piccolo gruppo pilota di ragazzi e ragazze che potesse attivarsi fin da subito per attrarre altri potenziali fruitori, l’incontro con i partner per condividere le azioni progettuali e per iniziare a pianificare le possibili attività, con l’obiettivo soprattutto di contenere la dispersione scolastica. Avviata, quindi, la collaborazione con il Pertini di Seregno e il Terragni di Meda.

E poi via libera alle attività: la realizzazione di un orto didattico con alcuni studenti del Pertini a forte rischio dispersione, il coinvolgimento, attraverso il passaparola, di altri nove ragazzi con cui si sono creati appuntamenti a cadenza settimanale per la riattivazione di competenze trasversali attraverso la proposta e la realizzazione di attività ed eventi pensati seguendo le diverse inclinazioni dei partecipanti. C’è stata la partecipazione a “Prova a prendermi“, un gioco di caccia e di inseguimenti per le strade di Macherio organizzato dall’amministrazione e poi c’è stata l’organizzazione dell’escape room “La stanza dello Psyco“, che ha riscosso un buon successo. E poi giochi di ruolo, partecipazione a eventi e festival, giornate in montagna e anche un laboratorio serale di web radio che ha coinvolto i ragazzi per tre mesi.

“Nei mesi conclusivi del progetto si è intensificata l’attività più strettamente associata all’ambito lavorativo – proseguono da La Grande Casa – Accanto alla riflessione sul lavoro svolto insieme nei mesi precedenti e sui risultati ottenuti, sono stati predisposti incontri di orientamento, momenti di ricerca attiva e di messa a punto dei curricula, esperienze di affiancamento a professionisti, nonché veri e propri percorsi di ricerca e tirocinio che hanno coinvolto uno specifico servizio della cooperativa”.

La scelta dell’equipe è stata quella di garantire un contesto molto libero nella partecipazione, senza vincoli formali: proprio per cercare di indurre e consolidare una responsabilizzazione autonoma agli impegni presi di volta in volta nella realizzazione delle varie attività. L’ambiente operativo, poi, è sempre stato aperto all’incontro con altre persone con cui confrontarsi: questo ha reso leggera e stimolante l’atmosfera degli incontri. Nonostante le difficoltà i risultati più rilevanti sono stati senz’altro quelli relativi a una generale riattivazione dei ragazzi seguiti: alcuni di loro sono riusciti a ottenere la patente, a sperimentarsi in opportunità di lavoro nate dal riconoscimento esterno delle loro competenze o a riattivarsi per iniziare un percorso universitario autofinanziato dall’impegno lavorativo.

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