“Plug in Monza”: l’attività di Meta a San Rocco e San Donato

Il progetto “Plug in Monza” ha sostenuto 35 nuclei familiari in condizioni di fragilità e difficoltà nell’ambito conciliazione familiare. Promosso dalla cooperativa sociale Meta, con il sostegno della Fondazione MB nell’ambito della Call 01 per la Fase 2, si è rivolto a studenti che frequentano le scuole secondarie di primo grado nei quartieri monzesi di San Rocco e di San Donato. Gli utenti hanno usufruito di un servizio pedibus per l’accompagnamento da scuola ai C.A.S.E. e dell’attivazione di un servizio mensa gratuito per tre volte a settimana.

                                         

Sono stati realizzati due laboratori presso il C.A.S.E. “Bussola”: un laboratorio L1/L2 dedicato a dieci studenti per il potenziamento della lingua italiana e un laboratorio di rinforzo sulle life skills, per incrementare le competenze, le potenzialità e le abilità che consentono una risoluzione efficace dei problemi. È anche stato realizzato un laboratorio di rinforzo delle competenze scolastiche da remoto per i ragazzi che frequentano il C.A.S.E. “Tempo Insieme” nel quartiere di San Donato, coinvolgendo 20 ragazzi.

L’ampliamento degli orari di apertura dei C.A.S.E. ha permesso l’organizzazione di più turni dedicati allo spazio compiti, in conformità con le linee guida ministeriali in materia Covid-19, raggiungendo 50 ragazziSan Rocco e 50 ragazzi e altri 50 a San Donato. Il lavoro di ricognizione e di invio da parte delle reti territoriali si è rilevato una risorsa fondamentale per la buona realizzazione del progetto, che ha puntato al potenziamento dell’offerta già presente sul territorio.

 

“Il coinvolgimento delle reti già stabili e di fiducia nei territori di San Rocco e San Donato ha
permesso sia la promozione del progetto (nonostante la partenza in concomitanza con l’avvio delle
attività scolastiche), sia la ricognizione delle famiglie in difficoltà organizzative, permettendo di alleggerire le fatiche quotidiane dei nuclei e aumentando il sentimento di inclusione e prossimità nei territori. L’ampliamento delle aperture ha permesso di non selezionare gli utenti iscritti, di proporre un ritorno protetto alla socializzazione e di intercettare i bisogni dei ragazzi, in termini scolastici e didattici  – e anche più relazionali ed emotivi. Il servizio pedibus e il pranzo, oltre ad offrire un aiuto concreto ai nuclei familiari, hanno rappresentato un importante momento di “decompressione” tra le attività didattiche mattutine e lo Spazio Compiti pomeridiano. Hanno permesso di creare uno spazio di socializzazione e di comunicazione “sano”, incrementando l’attenzione al rispetto dell’altro e dello spazio in uso”, hanno spiegato da Meta.

Comincia a scrivere e premi Invio per cercare