“Un aiuto che riduce le distanze”: il progetto di “Felicemente segui l’onda”

Grazie alla Call o2 per la Fase 2, “Felicemente segui l’onda – Alzheimer Brianza aps” ha potuto realizzare il progetto “Le opere e i giorni: un aiuto che riduce le distanze”, nato dalla necessità di ridurre, appunto, le distanze create dagli effetti della pandemia sulle persone con demenza e sulle loro famiglie.

L’obiettivo è stato quello di offrire servizi innovativi di aiuto e sostegno, mediante l’utilizzo dei mezzi che la tecnologia mette a disposizione, riconvertendo temporaneamente le attività tradizionalmente svolta. Due i filoni seguiti. A raccontare come si sia svolto il progetto è proprio l’associazione.

“Per le persone affette da Alzheimer – spiegano – l’obiettivo che ci siamo posti è stato quello di fornire video utili per l’esecuzione, con l’aiuto dei familiari, di attività motorie e di svago per il loro benessere psico-fisico. Durante lo svolgimento del progetto alcuni caregivers hanno manifestato qualche difficoltà nell’utilizzare e attuare concretamente quanto proposto, a differenza di quanto avveniva in presenza con lo stesso tipo di attività. La difficoltà maggiore che è emersa riguarda la mancanza del contatto fisico con i volontari e le terapiste, del materiale fornito, della convivialità e dell’empatia che si creava con gli incontri realizzati prima dell’insorgere dell’emergenza sanitaria”.

A fronte di una risposta solo parzialmente positiva, le attività dell’associazione sono state ripensate e rimodulate per far fronte ai bisogni dei familiari, per cui in questi mesi di emergenza sanitaria ancora più forte è emerso il bisogno di “normalità” e di socializzazione necessario ad alleggerire il carico quotidiano, individuando anche nuove strategie per affrontare quella che era diventata la nuova quotidianità.

“Contrariamente a quanto avvenuto per le attività proposte per le persone affette da demenza, il progetto relativo agli incontri online, realizzati con il supporto di un tecnico informatico e la presenza di psicologhe professioniste, è stato accolto con entusiasmo e soprattutto è diventato, nel corso dei mesi, un appuntamento desiderato e atteso dai familiari come momento di ritrovo, di sfogo, di condivisione e di amicizia. L’obiettivo quindi di creare una nuova modalità di socializzazione e supporto alle famiglie nella gestione al domicilio del congiunto, offrendo un sostegno per permettere loro di uscire dal tunnel dell’isolamento, ha raccolto grande consenso. Per queste ragioni, il progetto proseguirà anche per i prossimi mesi, fin tanto che non sarà possibile riprendere con le nostre attività in presenza”.

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