“Mi racconta la mia terra”: a Meda con Pepita 64 ragazzi sul palco

Teatro sociale per offrire ai ragazzi l’opportunità di diventare protagonisti attivi nella promozione della cultura e dell’arte. Un viaggio alla scoperta di valori, usi e convinzioni propri di un particolare posto del mondo. È successo a Meda, grazie al progetto “Mi racconta la mia terra“: a proporlo alla Fondazione MB Pepita onlus, che l’ha selezionato nell’ambito del bando 2019.5 dedicato alle Attività culturali.

Il valore del progetto sta (anche) nelle testimonianze dei beneficiari. Come in quella di Marco A.M., di quasi 18 anni. Scrive così.

“Io sono l’esempio che le persone di razze diverse possono convivere. Ho due nomi, come dice il grande Ghali: un po’ italiano, un po’ tunisino. I miei sono musulmani, ma non mi hanno mai obbligato a essere credente e il Don mi ha accolto anche se non prego con gli altri. Il giovedì mangio la chorba da mia zia, il sabato il giro di sushi con gli amici e la madre della mia ragazza mi fa il risotto senza la salsiccia, per rispetto. Non so davvero se sono più europeo o africano, ma non ci avevo mai pensato se sono affezionato a questo posto oppure no. Spesso me ne vado a Milano a vedere i negozi, ma il lavoro con Cristian mi ha fatto ricordare quando avevo 7, 8 anni e facevo l’eroe durante i giochi in piazza, quando c’erano le feste del patrono a Meda e vincevo spesso le gare perché ero il più veloce. Oppure quando la domenica mentre c’era la messa andavo con i miei a fare una gita al Lago Azzurro e mi sembrava la cosa più top. Così ho messo in scena me stesso, cosa significano per me questi luoghi, nel bene e nel male: tanto verde, pochi locali, tanta tranquillità, troppo silenzio alla sera, le feste, i tragitti brevi, i pullman che non arrivano, il profumo delle frittelle. Non so se rimarrò qui a vita, se andrò in una grande città o all’estero per studiare o lavorare, ma adesso ho capito che qui ci sarà sempre un legame per me”.

Ma come si è arrivati a questa riflessione? Il percorso è durato sei mesi, ha preso il via nel maggio del 2019 e si è concluso alla fine di dicembre. Si è rivolto alla comunità educativa di Meda attorno ai circuiti parrocchiali (dell’oratorio San Crocifisso, creati in seno alle parrocchie Santa Maria Nascente, San Giacomo e Madonna di Fatima) rendendo protagonisti 64 teenager tra i 12 e i 18 anni di un percorso esperienziale di teatro sociale, mirato a valorizzare l’appartenenza al territorio, la scoperta o riscoperta delle tradizioni locali, i mix con le altre culture. L’apprezzamento della propria terra ha fatto luce sul senso di appartenenza al gruppo, di relazione reciproca tra pari, di orgoglio rispetto a un’area operosa e vitale. Sono stati quasi 200 gli adulti che hanno partecipato alla rappresentazione conclusiva lo scorso 21 dicembre negli spazi dell’auditorium San Giacomo

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