Crisi climatica, l’impegno delle Fondazioni

Una firma per l’umanità e il pianeta:
al via la call to action per le fondazioni italiane per sottoscrivere la dichiarazione
d’impegno sul cambiamento climatico

 

Non possiamo fare finta di nulla. Non possiamo voltarci dall’altra parte e aspettare che qualcun altro intervenga al posto nostro. Gli effetti del cambiamento climatico possono essere contrastati solo con l’impegno e con le azioni di ognuno di noi: è arrivato il momento di agire in maniera concreta. Per questo la Fondazione della Comunità di Monza e Brianza, come tanti altri enti filantropici italiani, ha deciso di sottoscrivere la Dichiarazione promossa da Assifero. Perché è il nostro momento. L’intera comunità è chiamata a partecipare al cambiamento e la Fondazione si impegna a promuovere progetti di sensibilizzazione e divulgazione, stimolando in particolare le nuove generazioni a prendersi cura dell’ambiente e del territorio”, ha commentato Marta Petenzi, segretario generale della Fondazione MB.

La dichiarazione è subito stata sottoscritta anche dalla Fondazione Mb: promossa da Assifero, propone sei principi che tutte le fondazioni, enti filantropici e investitori a impatto sociale, indipendentemente dalla loro missione, ambito d’intervento, dimensione e posizione geografica, possono sottoscrivere per testimoniare la loro volontà nel far fronte alle pressanti sfide sistemiche causate dalla crisi climatica. A oggi hanno aderito già 61 organizzazioni.

“Codice rosso per l’umanità”. Con queste parole Antonio Guterres, Segretario Generale delle Nazione Unite, ha sottolineato le conseguenze della crisi climatica e del riscaldamento globale, così come vengono tracciate dai risultati dell’ultimo rapporto dell’International Panel on Climate Change. È un vero e proprio appello internazionale, quello dell’Onu. E la filantropia può e deve fare la propria parte. Per questo motivo Assifero promuove la “Dichiarazione d’impegno di Fondazioni ed Enti filantropici sul cambiamento climatico” e i suoi sei principi che esprimono la volontà di integrare azioni di mitigazione e di adattamento alla crisi climatica all’interno della propria organizzazione, strategia, gestione del patrimonio, attività, interventi e programmi.

“La crisi climatica – ha sottolineato Stefania Mancini, presidente di Assifero – non può essere intesa in modo riduttivo: non si limita a un problema di natura ambientale. Rappresenta una questione urgente di giustizia sociale e generazionale, condiziona la salute pubblica; è una questione educativa, economica, scientifica e culturale, e pone a rischio la sicurezza delle persone, in particolare le comunità locali. Siamo di fronte a una delle sfide più importanti dei nostri tempi, una sfida che riguarda tutti noi. E tutte le fondazioni, gli enti filantropici e gli investitori ad impatto sociale possono fare la loro parte. I sei principi della Dichiarazione rappresentano delle linee guida che le organizzazioni si impegnano ad abbracciare per contribuire a far fronte alla crisi con uno sguardo sistemico e per testimoniare l’importanza e la responsabilità di tale scelta: quella di voler tutelare il futuro e contenere le ingiustizie che derivano dalla crisi climatica.”

Le fondazioni, enti filantropici e investitori ad impatto sociale firmatari, nel pieno rispetto della propria natura, autonomia e missione, si impegnano quindi a:
1. Promuovere e creare occasioni di formazione e scambio per gli staff, i membri del board e gli stakeholder sulle cause e le possibili soluzioni alla sfida del cambiamento climatico nella sua accezione più ampia;
2. Destinare risorse finanziarie, intellettuali, relazionali e materiali per la ricerca delle cause e delle soluzioni alla sfida del cambiamento climatico e ai suoi effetti;
3. Rileggere la propria strategia e attività in corso anche attraverso la lente del clima;
4. Promuovere una scelta di investimenti responsabili che favorisca la transizione ecologica verso un’economia a zero emissioni;
5. Diminuire l’impatto ambientale della propria organizzazione, tramite la riduzione dell’impronta di carbonio, la riduzione dei consumi, una politica di riciclo dei rifiuti e altre azioni mirate;
6. Informare sull’evoluzione e sui risultati raggiunti in merito ai principi sottoscritti nella Dichiarazione d’impegno.

“Questi sei principi” ha aggiunto Carola Carazzone, segretario generale di Assifero “esprimono dei valori comuni a cui i firmatari si impegnano a tendere. E come Assifero siamo pronti per dare il pieno supporto a tutte quelle organizzazioni che vogliono intraprendere questo percorso di integrazione della lente climatica all’interno della propria struttura, strategia, e missione, mettendo a disposizione esperienze, risorse di approfondimento, opportunità di scambio tra pari, facilitando la collaborazione tra i diversi attori del mondo filantropico, e non solo, e amplificando l’impatto collettivo delle loro azioni. La dichiarazione d’impegno italiana è oggi più che mai rilevante in vista della Co-Presidenza dell’Italia della COP-26 e conferma la volontà di Assifero di fare la propria parte in quello che è un vero e proprio movimento globale della filantropia per il clima. Questa Dichiarazione, infatti, si inserisce in una cornice ben più ampia, collocandosi all’interno dell’International Philanthropy Commitment on Climate Change, promosso da WINGS, la rete di quarto livello che riunisce diversi attori del mondo della filantropia da Paesi di tutto il mondo, con Dafne – Donors and Foundations Networks in Europe, l’associazione che riunisce 30 organizzazioni nazionali di supporto alla filantropia, come Assifero, da 28 Paesi europei, insieme alle dichiarazioni d’impegno nazionali già lanciate nel 2019 nel Regno Unito, e poi nel 2020 in Francia e in Spagna, promossi rispettivamente dall’Association of Charitable Foundations, Centre Français des Fonds et Fondations, e Asociación Española de Fundaciones. Le firme che raccoglieremo si andranno ad aggiungere a quelle di già oltre 200 tra fondazioni d’impresa, comunità, famiglie, altri enti filantropici, investitori ad impatto sociale e individual funders di tutto il mondo, che verranno portate all’attenzione dei rappresentanti delle istituzioni in occasione della COP-26 di novembre a Glasgow”.

 

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