ANPI Mb e Industria scenica: due progetti per non dimenticare

Il Giardino dei Giusti”, che coinvolge gli studenti della scuola secondaria di primo grado del tempo prolungato dell’Ada Negri di Cavenago di Brianza, è un percorso di cittadinanza attiva finalizzato alla riqualificazione della collina della scuola e alla sua trasformazione in un Giardino dei Giusti, sul modello del Giardino dei Giusti di Gariwo. Un progetto importante, pensato per tramandare ai futuri studenti, alle loro famiglie e ai cittadini che attraverseranno e vivranno quel giardino, le storie di uomini e donne che sono stati in grado di affermare la propria libertà e dignità personale e che hanno saputo prendersi cura dell’altro attraverso scelte responsabili.

«Partendo dai desiderata dei ragazzi, capiremo come trasformare l’area in uno spazio fruibile dalla collettività: motore fondamentale nell’ideazione e nella progettazione dell’iniziativa è la scuola, già da tempo al lavoro sulle tematiche della giustizia, del rispetto e della solidarietà»: lo spiega Francesca Perego, operatore teatrale di Industria Scenica. La cooperativa approfondirà con gli studenti alcune biografie dei Giusti e realizzerà un video per ognuna delle quattro classi coinvolte nell’iniziativa.

Selezionato dalla Fondazione Mb nell’ambito del bando 2021.5 dedicato alle attività culturali, il “Giardino dei giusti” non è l’unico progetto che intende sensibilizzare i più giovani sul tema della memoria. Succederà anche con “Sulle ali della libertà”, promosso da comitato provinciale di ANPI, patrocinato dalla Provincia Mb e destinato alle scuole primarie e secondarie di primo e secondo grado del territorio. «Intendiamo far conoscere meglio la storia del Novecento e quella degli anni della Resistenza, in particolare dal ’43 al ‘45 – commenta Fulvio Franchini, presidente di ANPI Mb – capitoli troppo spesso trascurati dai programmi scolastici. Nella guerra di liberazione fondamentale è stato il contributo di solidarietà dei civili nei confronti del movimento resistenziale e degli oltre 650mila militari italiani che, per essersi rifiutati di aderire alla Rsi di Mussolini, sono stati deportati nei campi di concentramento nazisti, mettendo in atto una Resistenza disarmata definita “L’altra Resistenza”. Per avvicinare meglio a questo passato non solo i ragazzi, ma anche gli insegnanti e i genitori, abbiamo ideato un nuovo concorso».

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