Meda e Seveso, FARE nel rispetto del Bosco delle querce

È il luogo simbolo di un disastro ambientale, quello avvenuto all’Icmesa di Meda nel luglio 1976. Un luogo di memoria che, proprio per questo, guarda a un futuro di comunità. È sul Bosco delle querce di Seveso e di Meda che si stanno concentrando le attività di FARE Cultura Contemporanea Applicata, associazione culturale che ha lavorato (e continua a lavorare) in rete con numerose realtà del territorio – a partire dal Comune di Seveso, dal circolo Legambiente “Laura Conti” di Seveso e da Natur& onlus – per riavvicinare al Bosco la popolazione locale (ma non solo), rendendola consapevole della sua storia e incentivando una fruizione pubblica eco-compatibile alle sue esigenze.

 

«L’intenzione – spiega Beatrice Oleari, progettista di FARE – è costituire una nuova comunità di luogo, coinvolgendo, nelle attività,
quante più persone possibili ricordando però a tutti che al centro c’è, e ci sarà sempre, il Bosco, con le sue necessità e le sue caratteristiche». ‘Insieme per il Bosco. Conoscere, amare, custodire, valorizzare’ è stato sostenuto anche da Fondazione MB con il bando
2023.3 dedicato ai “Luoghi di comunità”: «Il sostegno di Fondazione ci ha permesso di lavorare in continuità con quanto già messo a punto a partire da giugno 2022, quando FARE ha ricevuto dal Comune di Seveso l’incarico di sviluppare un progetto per riattivare la fruibilità del Bosco da parte di cittadini e associazioni».

Un’indagine sociologica – realizzata da Emanuela Macelloni coinvolgendo associazioni, organizzazioni, comitati e portatori di interesse- ha poi consentito di definire un calendario di iniziative sociali e culturali che si sono concentrate «sulla storia di questo luogo, sulla sensibilizzazione a tematiche ambientali e sulla promozione del benessere psicofisico della persona». Dai bagni di Bosco allo yoga, dalle visite visionarie alle attività per i più piccoli: tanti appuntamenti in programma fino a giugno.

 

*Articolo pubblicato sul Cittadino di Monza e Brianza del 28 marzo nella rubrica “Il bello della comunità”.

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