“Lettera, testamento”: a Monza la rassegna che parla di diritti
Il cappello principale, che riunisce i tre spettacoli della rassegna teatrale al via, è quello dei diritti – innanzitutto alla libertà e all’uguale dignità, come stabilisce il primo articolo della Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo. Ma l’attenzione, in particolare, andrà a concentrarsi sui Cpr, i Centri di permanenza per il rimpatrio – “non luoghi” al cui interno “questi diritti sono sospesi”.
Lo spiegano Arci Scuotivento l’associazione culturale Puppenfesten nel presentare “Lettera, testamento. Quale eredità ci spetta per i sogni infranti”, nuovo progetto – sostenuto anche dalla Fondazione della Comunità MB attraverso il bando 2023.6 dedicato alle attività culturali – con cui le due realtà proseguono la collaborazione avviata l’anno scorso con “Dire, fare, baciare”: obiettivo quello di “arricchire la proposta culturale territoriale con iniziative che attraversino anche il discorso politico e sociale”.
Si inizia venerdì 5 aprile con “Chi ama brucia. Discorsi al limite della frontiera”, uno spettacolo di Ortika (ideazione e regia di Alice Conti) che gode del patrocinio di Amnesty International e che concentra l’attenzione sui “campi di accoglienza per migranti stranieri, tratto da interviste originali a lavoratori ed ex reclusi di C.I.E. italiano”, un centro di identificazione ed espulsione per stranieri (oggi Cpr). Il 17 maggio andrà in scena “Welcome”, di e con Beppe Casales: un progetto “finanziato da 85 produttori dal basso e realizzato in collaborazione con Teatri di Marzo e Fucina Underground” che tratta il tema delle migrazioni. Ultimo appuntamento il 16 giugno quando, oltre a “Reietti. Come creammo i Cpr” (di e con Oscar Agostoni, produzione Disturbi Teatro), sarà organizzata “Salta il muro”, una giornata di approfondimento sui temi dei confini, delle frontiere e delle migrazioni. Gli spettacoli (ingresso gratuito, orario di inizio sempre alle 21: info su fb @arciscuotivento) saranno portati in scena allo Spazio Rosmini di Monza.