Orto in Cella. La detenzione può dare buoni frutti

Enormi porte rosse che si aprono e si chiudono automaticamente alle tue spalle. Suoni di allarme che invadono il tuo cervello. Alte e robuste recinzione di ferro. Tutto ciò causa una certa inquietudine, ansia.

Questa è la casa circondariale di Monza. Nel cortile della sezione femminile però c’è un piccolo orto. Un luogo fresco e verde, che ricorda vagamente l’esterna libertĂ . Questo orto è un’ottima occasione per le detenute di impegnarsi in qualcosa di pratico, imparare, divertirsi e faticare.

Sono sinceramente soddisfatto che Youth Bank abbia scelto di sostenere questo progetto.” Dragos

“Prima del 29 settembre non ero mai stata in un carcere. Per entrare abbiamo dovuto aspettare un po’ di tempo e paradossalmente, mentre per noi è stato difficile varcare le porte della Casa Circondariale di Monza, per altre persone non è così complicato. Vedendo un luogo dove la bellezza si è completamente persa, dove le mura sono altissime e gli edifici rovinati dal tempo, un pezzo di terra seppur piccolo può fare la differenza. Specialmente, può fare la differenza per persone che sono costrette in un ambiente piccolo, stretto ed estraneo al resto del mondo per la maggior parte del loro tempo.

Vedere le donne della Casa Circondariale, che hanno aderito al progetto, così felici mi ha regalato un sentimento indescrivibile. Mi sono sentita soddisfatta della scelta di questo progetto, soprattutto perchĂ© in questo modo queste donne hanno la possibilitĂ  di uscire all’aria aperta, di andare oltre alle mura della cella non solo con il pensiero, di stringere rapporti forti e veri tra loro e di acquisire delle competenze per il loro futuro. Ecco, forse il carcere dovrebbe puntare su queste attivitĂ  per non escludere i detenuti completamente dal mondo nel dovrebbe reintegrarli. Infatti, il loro impegno è servito a creare uno spazio magnifico in un “inferno”. Le due ore alla settimana che possono trascorrere nell’orto hanno dato davvero dei buoni frutti”. Sara

Queste le parole di Dragos e Sara, due dei ragazzi della Youth Bank della Fondazione che hanno partecipato alla selezione del bando e che erano presenti alla presentazione dei risultati del progetto “Orto in Cella”.

Il progetto di orterapia promosso dalla Cooperativa Meta con la Casa Circondariale di Monza, Soroptimist, l’UST di Monza e Brianza ha coinvolto una trentina di detenute che si sono prese cura per circa sei mesi di un orto all’interno della casa circondariale di Monza.

Il percorso proseguirĂ  nei mesi invernali con attivitĂ  di manutenzione del terreno e lezioni teoriche di giardinaggio e nutrizione.

 

Rassegna stampa

Corriere della sera – 30 settembre 2014

Il Giorno – 30 settembre 2014

MBnews – 30 settembre 2014

Avvenire – 30 settembre 2014

MonzaBrianzaTG – 1 ottobre 2014

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